I diritti sul lavoro
Una discriminazione assoluta nei confronti delle persone con diabete (se insulinotrattate) è prevista in pochissimi casi (es: piloti di aerei). Il Medico aziendale può però ritenere che una persona con diabete in certe condizioni non possa svolgere una mansione senza rischio per la sua salute. In questi casi l’Azienda – se non può mettere a disposizione una mansione diversa – è autorizzata a… licenziarla. Il diritto alla salute, inviolabile, rischia di trasformarsi in un boomerang. Questo profilo può rappresentare una oggettiva discriminazione. Lo stesso vale per l’esonero dal lavoro notturno automatico per i disabili e non troppo difficile per gli insulinodipendenti. Anche in questo caso si rischia il licenziamento qualora l’azienda non abbia una mansione diurna equivalente a disposizione.
Conciliare lavoro e cura del diabete
Negli anni è divenuto sempre più difficile conciliare le esigenze del lavoro con quelle della salute, ad esempio ottenere il rispetto degli orari o chiedere il part time. Chi trova difficile adeguare la terapia ai ritmi e agli orari imprevedibili del lavoro non ha la giurisprudenza dalla sua parte.
Permessi retribuiti
Nella maggior parte dei casi la persona con diabete, se non ha una dichiarazione di handicap o disabilità, non può godere di permessi retribuiti per effettuare i controlli e le visite previste dal suo percorso diagnostico terapeutico. L’esigenza di curare meglio se stessi o gli altri non rappresenta un diritto assoluto da far valere in azienda. Nel settore pubblico è invece possibile avere 45 giorni di congedo retribuito per motivi di salute.
Permessi per malattia
In questo campo i diritti si sono ristretti. Rivoluzionata nel 2008, l’indennità di malattia non aiuta chi, come la persona con diabete, tende a fare poche e brevi assenze. E non è chiaro lo status del lavoratore che utilizzi permessi di malattia per effettuare accertamenti o visite di routine.
Invalidità
Sono invece pienamente riconosciuti i diritti delle persone con diabete che hanno ottenuto status di handicap. Due ore di riposo al giorno retribuite e tre giorni di permesso ogni mese pienamente retribuiti fruibili in maniera continuativa o frazionabili.
Nel settore privato basta il 51% di invalidità per avere diritto a un congedo, non retribuito ma con contributi pagati, fino a 30 giorni per cure mediche.
Da Diabete Italia