… e una Messinese di Calabria
Dal territorio della Magna Grecia un sì forte e deciso alla terapia insulinica con CSII.
“…Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte….. in qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario….”.
E questo è Ippocrate.
Da molti secoli ormai il tono solenne, a tratti severo, quasi ieratico delle parole del suo giuramento accompagna la formazione dei giovani medici e li segue, passo passo, nel loro affermarsi professionale, attento monito ad una vita ispirata ai principi della rettitudine, dell’abnegazione e dedizione al malato. Chiunque esso sia.
Ma nella strada della sua vita, nel suo cammino verso l’altro, il medico si troverà è inevitabile, fianco a fianco con la sofferenza che non è sempre e solo fisica. Spesso è la sofferenza dell’anima, spesso è la sofferenza di chi, malato, ha sete di normalità.
È il caso questo dei pazienti affetti da Diabete Mellito Tipo 1. Desiderosi di prendere in mano la loro vita si trovano, invece, a vedere scandito ogni attimo dell’esistenza da iniezioni multiple giornaliere di insulina e regolari controlli di glicemia. Limitati, condizionati nel loro agire quotidiano quasi a sentirsi inutili, si ritrovano a dire: “Ma che razza di vita è questa?”.
Ma che medico è quello che, pur conoscendo le nuove tecniche terapiche non le mette a disposizione del paziente? È ormai dal 1970 che la ricerca ha messo a punto la tecnica rivoluzionaria del Microinfusore.
Oggi, a trent’anni di distanza, è un dispositivo che mima al meglio le funzioni del pancreas rilasciando in modo continuo un flusso basale d’insulina, stabilito dal diabetologo sulla base del differente fabbisogno del paziente nei vari momenti dellagiornata. È la migliore risposta al Diabete Mellito e pesa solo gr. 100!
I risultati del Diabetes Control and Complication Trial (DCCT) e dell’UK Prospective Diabetes Study (UKPDS) testimoniano nei pazienti in terapia con Microinfusore una notevole riduzione di rischi di insorgenza di patologie gravi legate al diabete, dalla retinopatia alle complicanze cardiovascolari, solo per citarne alcune. Nel nostro territorio il trattamento intensivo del Diabete Mellito, con impiego del CSII è una realtà all’interno dell’ AS 11 RC – PST Gallico e AS 10 Palmi – PST Polistena.
È ambulatoriale,è sostenuto da una disponibilità diabetologica telefonica continua ed è un’eccellente alternativa all’impianto in regime ospedaliero.
Diminuiscono notevolmente i costi per la AS ma, soprattutto, viene offerta ai pazienti la possibilità di essere curati all’interno del loro territorio senza essere costretti, già provati psicologicamente, ad un desolato viaggio della speranza per ricevere in altre Regioni l’Assistenza Sanitaria necessaria.
Altrove si sentirebbero solo dei numeri, inseriti in un sistema che non accettano e dal quale si sentono esclusi.
Dove è finito “il sollievo dei malati”?
Il trattamento con il Microinfusore consente al malato di riprendere in mano la sua vita, di esserne protagonista.
Ridà, insomma, centralità al malato ed alle sue necessità e permette al medico di restare fedele all’antico giuramento.
E ha permesso a me di accostarmi al malato in punta di piedi, in silenzio per ascoltare i suoi bisogni e operare per il sollievo, con determinazione nonostante gli ostacoli oggettivi incontrati nel mio cammino.
A tre anni di distanza sono “orgogliosa” di essere in terra calabra, l’antica Magna Grecia, pioniera in questa nuova tecnica terapica.
Non sono riuscite ad abbattermi le difficoltà e le amarezze, ma sono andata sempre avanti, spronata e ripagata solo dalla luce che risplende negli occhi di quegli “Amici Dolci” che mi circondano e che diventano grandi davanti a me e che crescono e si trasformano proprio grazie a questo nuovo trattamento che li fa sentire, non diversi ma uguali agli altri, sì proprio come gli altri.
Ma spronata e ripagata soprattutto dalla nascita di Annalaura la cui madre, una donna in età matura con Diabete Mellito tipo 1 complicato, che in precedenza aveva perso un bambino a pochi giorni del parto, con grande ansia affrontava una seconda maternità ad alto rischio. La gravidanza è stata gestita in modo ottimale grazie al Microinfusore ed ai continui controlli ambulatoriali e senza bisogno di alcun ricovero ospedaliero, come succede per altri quadri clinici di entità minore, se non nella fase precedente al parto.
Ma realizzare tutto questo è stato possibile grazie all’art.9 della legge 115/87 che ha permesso la presenza dell’associazione “Diabaino Vip Vip dello Stretto” con volontari qualificati e dedicati, che fanno parte della mia equipe, sostenendomi e operando accanto a me giornalmente. Grazie alle api operaie della Diabaino!
Mariantonella Ferraro