Diabaino News – Simona e la sfida alle onde… senza limiti!

di Pasquale Zumbo

 

Una bracciata dopo l’altra, a fendere le onde, per superare ogni corrente avversa, ogni difficoltà. Il nuoto diventa così perfetta metafora di vita e di rinascita per Simona D’Andrea, nuotatrice di 14 anni con diabete, che ha partecipato alla 55esima Traversata dello Stretto di Messina classificandosi terza nella categoria ‘ragazzi femmine’.

«Pratico nuoto da circa sette anni – dice Simona -. Ho sempre amato nuotare ed è da sempre il mio sport preferito. Perché ho deciso di partecipare alla Traversata? Per mandare un messaggio positivo a chi vive con il diabete ma non solo. Non dite mai “non ce la posso fare” – aggiunge – perché bisogna sempre fare il possibile per superare i propri limiti».

 

Limiti che la stessa adolescente, originaria di Catanzaro, ha superato dopo un primo momento di difficoltà. «Ho scoperto di avere il diabete all’età di 8 anni – racconta la giovane nuotatrice – e ho immediatamente pensato che questa patologia potesse diventare un freno, un ostacolo per le mie aspirazioni future. Ho pensato di essere diversa dagli altri – confessa -, ma col tempo ho capito che mi sbagliavo».

Sì, perché la vita non finisce con l’insorgenza del diabete ma semplicemente cambia. E il nuoto, per Simona, diventa pietra angolare della sua crescita. Sì, perché quando i genitori scoprono la presenza della patologia, dopo un attimo di smarrimento, decidono di farle proseguire la sua attività in piscina, soprattutto come supporto terapeutico. Poi, però, con il passare del tempo, le qualità innate di Simona rendono il suo passaggio all’agonismo una conseguenza naturale.

 

«In quel momento, Simona ha iniziato un duro percorso – afferma il padre -. Il rapporto con compagni e tecnici che si sono alternati negli anni è stato buono, ma probabilmente nessuno è in grado di percepire realmente il disagio di un’atleta con diabete. Non è una questione di mancanza di attenzione nei suoi confronti, anzi – prosegue il padre -, ma credo che solo chi vive certi problemi possa davvero comprenderli. Penso alle difficoltà legate al controllo metabolico nel corso di duri allenamenti o nelle gare».

Nello sport, come a scuola, la competizione è il sale dell’attività svolta. Anche per Simona è così.  «Sentiamo tanto affetto e condivisione da parte di tutti – spiega il signor D’Andrea – ma non nascondo che c’è un pizzico di soddisfazione in più quando gli altri ti guardano con aria di sfida. È lì che comprendi che, con o senza patologia, il lavoro svolto ripaga dei tanti sacrifici fatti. Per battere Simona bisogna essere più bravi di lei perché in questo caso “Mister diabete” non c’entra nulla».

E così, onda dopo onda, bracciata dopo bracciata, Simona prosegue nel proprio cammino di crescita come piccola donna e promessa dello sport, pensando alla prossima sfida da vincere. Sì, ma con dolcezza!

 

“L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo”.

(Giordano Bruno)

 

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