Nel mondo molti ricercatori e medici studiano ogni aspetto del diabete per scoprire nuovi approcci terapeutici o per valutare quelli esistenti. Ma non dobbiamo dimenticare come la ricerca si orienti anche sulle modalità di assistenza alla persona con diabete; per questi motivi il loro lavoro è seguito con grande attenzione dalle persone con diabete.
È infatti necessario dare risposte differenziate ai bisogni perché lo stesso approccio può funzionare con qualcuno o fallire con qualcun altro. La personalizzazione non è un concetto nuovo nell’ambito farmacologico, in cui si applica da tempo. Si tratta di estenderlo anche in Diabetologia, in cui la relazione tra team (medico infermiere nutrizionista) è alla base della gestione della malattia. Quello che è stato fatto, insieme ai centri di Diabetologia, e grazie ai risultati ottenuti, consente alle ASSOCIAZIONI di PAZIENTI di avvalorare ulteriormente le richieste alle Istituzioni, di una migliore assistenza.
Lo studio PRISMA va ben oltre la semplice validazione dell’autocontrollo, in quanto valuta i risultati di un modello di gestione del diabete, che comprende ‘educazione da erogare a tutti i soggetti e le modalità di esecuzione dell’automonitoraggio e dell’utilizzo del dato raccolto. Lo studio PRISMA permette di concludere che: L’AUTOMONITORAGGIO STRUTTURATO ha un’efficacia paragonabile a quella di un farmaco. Tutto questo può avere un impatto importante sul modo di lavorare di tutto il TEAM; l’automonitoraggio deve essere consapevole occorre motivare la persona aiutarla a capire che un valore non ottimale non va ne ignorato ne drammatizzato ma da la possibilità di mettere in evidenza e superare l’INERZIA TERAPEUTICA.
Chi gestisce il sistema sanitario lavora invece per semplificare senza considerare le conseguenze della patologia sulle persone e sulla società. Lo studio PRISMA può essere la leva per cambiare il modo di lavorare di tutti gli attori del processo di gestione del diabete, ma bisogna che esistano le condizioni in cui questo cambiamento possa verificarsi e dare i suoi frutti. Il diabete quale malattia cronica richiede continui cambiamenti e in tutto questo rientra la PRESENZA SENZA DUBBIO IMPORTANTE DEL’INFERMIERE DEDICATO IN DIABETOLOGIA.
Il Diabete è un esempio paradigmatico di malattia cronica ad elevatissimo impatto sociale e ad altissima diffusione nel mondo destinata ad aumentare nel prossimo futuro In ambito sanitario dunque, più che in altri, diventa essenziale una costante sinergia tra tutti i protagonisti pazienti, associazioni, personale DEDICATO specie e soprattutto in ambito diabetologico dove il paziente necessità di un costante e accurata approccio su tutte le indicazioni necessarie ad un corretto decorso della malattia evitando complicanze a breve e a lungo termine che diventano penalizzanti sul piano personale oltre che sociale…
Autocontrollo strutturato corretta somministrazione della terapia soprattutto insulinica , scelta e rotazione dei siti, controllo e gestione delle eventuali lipodistrofie spesso causa di un non corretto controllo glicemico aumento a dismisura delle dosi di insulina e valori di HbA1c non adeguati e dannosi perché causa di complicanze spesso invalidanti necessità di una corretta alimentazione legata ad una adeguata ed efficace attività fisica. Tutto carico di lavoro che l’infermiere di diabetologia affronta ogni giorno in ambulatorio senza che gli venga validato o tenuto in debita considerazione e non lasciando la possibilità all’infermiere che in ambito diabetologico deve essere DEDICATO, cioè formato preparato e consapevole del ruolo che gli spetta, di poter aiutare il paziente in modo costante ed assiduo a gestire la propria malattia quotidianamente con le indicazioni che solo un infermiere formato può dare, nell’ottica di fornire informazioni sempre aggiornate , consapevoli e mirate; capaci di ridurre al minimo le difficoltà che un paziente con patologia cronica deve affrontare quotidianamente.
Tutto questo concetto è stato ampiamente ribadito nel PIANO SANITARIO NAZIONALE SULLA MALATTIA DIABETICA…… il DISEASE- MANAGEMENT della malattia diabetica permette di migliorare il compenso glicemico. Il raggiungimento degli obiettivi di cura della malattia diabetica richiede la partecipazione attiva, con il consenso informato, del paziente all‘offerta di programma di diagnosi e cura, realizzati sulla base di attività di dimostrata efficacia nell’ambito di percorsi assistenziali in una rete integrata pluridisciplinare e pluriprofessionale organizzata e con l’adesione congiunta e responsabile del TEAM DIABETOLOGICO, ( medico infermiere dedicato dietista) dal medico di medicina generale e più in generale delle medicine territoriali.
L’assistenza integrata alle persone con diabete prevede l’apporto di un più ampio numero di figure assistenziali e, a questo scopo, e STRATEGICO IL LAVORO INTERDISCIPLINARE in TEAM; dove la componente più importante è la persona con DIABETE, che dovrebbe assumere un atteggiamento responsabile nei riguardi della propria malattia…
Lo stesso PIANO Nazionale sulla malattia diabetica proposto già nel 2013 dal MINISTERO DELLA SALUTE, pone come primo obiettivo di migliorare la capacità del SSN nell’erogare e monitorare i servizi basato sull’appropriatezza delle prestazioni erogate e degli obiettivi strategici in termini di: COINVOLGIMENTO DI TUTTI I PROFESSIONISTI E NON CONDIVISIONE DEI PDTA E DEFINIZIONE RUOLI E ATTIVITÀ UTILIZZAZIONE E ANALISI PERIODICA DI INDICATORI PERCORSI DI FORMAZIONE E VERIFICA PER IL PERSONALE MEDICO E INFERMIERISTICO CONDIVISIONE DI UN PROCESSO DI GESTIONE INTEGRATA.
Per cui, nell’ottica di una migliore gestione della malattia e nel fatto di poter garantire a tutti il soddisfacimento dei bisogni ed erogare la giusta assistenza per come previsto e per come necessario nell’ambito della gestione di una patologia cronica con diversi risvolti di carattere sociale. Si chiede quindi massima attenzione a quanto ribadito sopra e si chiede alle istituzioni a vario titolo di considerare la NECESSITÀ che venga DEFINITA e ISTITUZIONALIZZATA la figura Dell INFERMIERE DEDICATO in diabetologia, così come già da tempo esiste la figura del l’infermiere pediatrico e di sala operatoria e aggiungo di recente si sente parlare anche della necessità in un mondo che invecchia dell’infermiere di GERIATRIA.