Non una vera patologia, ma una situazione clinica a rischio per diabete e malattie cardiovascolari.
Scopriamo questa particolare sindrome, la cui definizione si applica nei casi in cui, nel nostro organismo, siano presenti una serie di fattori che possono portare nel tempo ad aumentare i rischi di patologie cardiovascolari, diabete, aterosclerosi e malattie legate al fegato.
Questa situazione di rischio nel tempo è stata definita da differenti appellativi, a seconda delle ricerche effettuate e dai paesi nei quali sono state svolte. Viene detta anche Sindrome X, SM, sindrome da insulino-resistenza, sindrome di Reaven e CHAOS, secondo il sistema sanitario australiano.
In ogni caso, in diversi paesi occidentali già dagli anni Cinquanta è stata studiata la correlazione tra i forti rischi di malattie cardiovascolari e il sovrappeso localizzato nella zona superiore del corpo, intorno al ventre in particolare – che rappresenta il sintomo esterno più evidente della sindrome metabolica.
Sovrappeso a cui possono contribuire la vita sedentaria, l’aumento di assunzione di cibi carichi di zuccheri e grassi, condizioni obesità e ipercolesterolemia.
La sindrome metabolica è, quindi, una posizione clinica rischiosa per il paziente, che potrebbe andare incontro a diverse patologie, nel caso non modifichi il proprio stile di alimentazione e di movimento quotidiano.
I sintomi della sindrome metabolica, esistono?
La sindrome metabolica si individua secondo dei parametri che variano in lieve percentuale in diversi paesi ma che, secondo i criteri stabiliti nel 2005 dalla IDF (International Diabetes Federation), sono riconducibili a determinati fattori, almeno 3 tra quelli indicati:
- pressione arteriosa alta – oltre 130/85 mm Hg
- obesità addominale – oltre 94-102 cm di circonferenza addominale (uomini) e 80-88 cm (donne) – variazioni a seconda del gruppo etnico
- livello alto dei trigliceridi nel sangue – oltre150 mg/dl (ipertrigliceridemia)
- basso livello del colesterolo HDL – sotto 40 mg/dl (uomo) o 50 mg/dl (donne)
- livelli di glicemia alta anche a digiuno – oltre 100/110 mg/dl
Diverse organizzazioni sanitarie hanno definito la sindrome metabolica secondo criteri leggermente differenti, magari includendo anche soggetti che possiedono valori non anormali come quelli indicati.
In ogni caso, la peculiarità di quella che è definita sindrome metabolica, è data dal fatto che non ci sono sintomi rilevanti per questa condizione, che possano allarmare l’individuo, che può ritenersi in salute anche con dei chili in eccesso e una lieve alterazione di glicemia e trigliceridi.
In realtà, questa condizione può essere la spia di future e possibili patologie, quindi è necessario tenere sotto controllo l’alimentazione e provvedere ad una dieta di alimentazione corretta, per poter ritornare nei valori ottimali senza rischi per la salute.
Le conseguenze della sindrome metabolica
Dal diabete alle patologie cardiovascolari, diverse sono le possibili ripercussioni sull’organismo per chi presenza la SM. Un’azione di prevenzione deve essere condotta in particolare per gli adulti al di sopra dei 50 anni, in sovrappeso e a rischio.
Nel nostro corpo un eccesso di grasso porta ad uno squilibrio del metabolismo degli zuccheri e dei grassi, e spesso nel soggetto che soffre di sindrome metabolica, l’eccesso è concentrato nella zona addominale, dove i grassi tendono ad accumularsi. Non solo un problema estetico, quindi, ma anche relativo alla salute.
Il rischio diabete
Tali squilibri nel metabolismo degli zuccheri e grassi, portano facilmente alla iper-insulinemia, una elevata presenza dell’insulina nel sangue con minori valori della glicemia – se tutto ciò può sembrare positivo, è da considerare invece una porta d’accesso al diabete mellito, dato che ne deriva una contro-bilanciante situazione di insulino-resistenza, prima fase verso questa patologia.
Le cellule addette alla produzione di insulina, entrano in uno stato di alternanza tra la riduzione dell’azione insulinica dopo i pasti, e la iper-produzione di insulina superiore alla norma (per poter assorbire il glucosio e ristabilire i livelli glicemici alla normalità). Si creano così le condizioni per la patologia diabetica, documentate da studi clinici come altamente rischiose.
Una situazione nociva per la salute che può essere aggravata, per gli affetti da sindrome metabolica, dalla possibilità di predisposizione ad episodi come ictus, infarto da ipertensione, o malattie del fegato e dei reni.
Rimedi alla sindrome metabolica
All’insorgere di uno stato di sovrappeso e di rischio obesità e sindrome metabolica, è fondamentale adottare uno stile di vita attivo, evitando quello sedentario e l’assunzione di cibi ad alto contenuto di zuccheri e grassi.
Per la sindrome metabolica la dieta per perdere peso e ristabilire gli equilibri, deve essere ovviamente ricca di verdure, frutta, una quantità moderata di carboidrati ed evitare abusi di alcol e fumo. Nozioni basilari in ogni caso per il mantenimento del peso ideale, uno stato di salute e di prevenzione.
Nei casi, però, nei quali si sia già ad uno stato di obesità oppure negli adolescenti in sovrappeso, la sindrome metabolica va curata anche con rimedi più intensi di una modifica di stile di vita o dieta ferrea.
Uno specialista dietologo, delle malattie metaboliche o un diabetologo, potrebbero indicare per i casi più gravi delle cure farmacologiche:
- farmaci antipertensivi per contrastare la pressione alta, diuretici, calcio-antagonisti o beta-bloccanti
- farmaci antidiabetici come gli ipoglicemizzanti orali, assunzione di insulina e altri farmaci per la cura del diabete mellito di tipo 1 o 2, secondo i casi
- farmaci anticolesterolemizzanti per contrastare il colesterolo “cattivo”, come i fibrati, le statine, la niacina, etc.
- farmaci per contrastare lo stato di obesità, inibitori della lipasi o metabolismo dei lipidi (grassi).
In ogni caso, la prevenzione è fondamentale per evitare situazioni di ipercolesterolemia, ipertensione e obesità che dalla sindrome metabolica, creano in poco tempo situazioni critiche, per questo sono sempre consigliate analisi approfondite e periodiche dei livelli di glicemia, colesterolo, pressione arteriosa e controllo del peso.
Uno specialista della dietologia e delle malattie metaboliche può consigliarvi su quale trattamento o dieta intraprendere per prevenire o curare ogni condizione di squilibrio metabolico.
Pubblicato il 10/4/2015 da Cristina Del Ferraro