Maria ha appena avuto tre gemelli, Emanuele, Aurora e Antonio. Fanno compagnia alla prima figlia Chiara che va per i tre anni. Gestire una gravidanza così non è stata una passeggiata, né lo è vivere con il diabete e tre neonati in casa. Ma Maria ha tre armi segrete: un microinfusore, un Team diabetologico un po’ fuori dal comune e un carattere insieme puntiglioso e ottimista.
«Cosa ho provato? Stupore ovviamente e anche un po’ di timore, ma subito ho sentito arrivare proprio da dentro di me una grande serenità ed una grande forza». Pochi mesi fa Maria ha avuto tre gemelli. Un caso relativamente raro. Ancora più raro, probabilmente unico in Italia, non foss’altro per motivi statistici, in una donna con diabete. «Ricordo che il mio ginecologo alla prima ecografia sgranò gli occhi e disse sorridendo: «Maria, ma cosa mi hai combinato!», voltò il monitor verso di me e vidi distintamente tre cuoricini che battevano, tre bambini.
Un figlio già cambia la vita, tre gemelli poi…
In effetti il mio primo pensiero è stato “come farò quando nasceranno?”, tenga presente che la mia prima figlia ha in fondo solo due anni e mezzo. E per quanto bravissima, necessita di molte attenzioni. E poi c’è il diabete con le sue esigenze che va gestito con razionalità ogni giorno.
Ha avuto e ha difficoltà a rispettare queste esigenze?
No, per fortuna no. Io sono una persona molto puntigliosa; la mia diabetologa ancora di più e quindi le mie glicate non hanno mai superato il 6,8 e durante le gravidanze erano ancora migliori. Da quando ho il microinfusore poi raggiungere e mantenere questi obiettivi è stato più facile.
Ha iniziato la terapia con microinfusore durante questa gravidanza?
No, il microinfusore mi è stato proposto dalla mia dottoressa per gestire la prima gravidanza, mi sono trovata talmente bene che l’ho voluto tenere anche in seguito, dopo il parto. Mi ha reso molto più semplice gestire la vita piena di imprevisti e di orari sballati tipica di una neo-mamma, per non parlare della gravidanza e adesso con quattro figli di cui tre di quattro mesi non saprei proprio come fare se non lo avessi!
Sono bimbi faticosi: piangono molto, non dormono di notte?
No: hanno le esigenze di tutti i bimbi della loro età e presi uno per uno sono abbastanza tranquilli. Di fatto però sono in tre! Devo ammettere che sono un po’ esausta, anche se mia madre è quasi sempre con me, e posso contare sull’aiuto di mio marito, e dei mie suoceri.
Mantenere una buona glicemia durante una gravidanza ‘normale’ non è facile: occorre stare attenti alla dieta, gestire nausee, sbalzi ormonali…
Con tre gemelli è ancora più difficile?
In parte sì. La dieta, per esempio, va seguita con grande attenzione in merito all’aspetto calorico. Lo schema nsulinico va rivisto di media ogni due settimane e le glicemie vanno controllate spesso: anche 10 volte al giorno. E a questo si aggiunge l’oggettiva difficoltà di portare in pancia tre creature. Soprattutto per chi come me è magrolina di costituzione. In questo percorso sono stata molto aiutata da un Team eccezionale come quello diretto dalla dottoressa Maria Antonella Ferraro la quale mi ha dato un grande sostegno umano e professionale così come tutte le persone dell’associazione Diabaino che non mi hanno mai lasciata sola durante tutta la permanenza in ospedale, organizzandosi a turno e sostenendomi nei momenti di sconforto.
Così facendo le giornate sono trascorse più velocemente, raggiungendo un traguardo importante come quello di far permanere in pancia quanto più possibile i bimbi, in modo che tutti gli organi potessero maturare e in modo particolare i polmoni.
Ci sono stati dei momenti difficili?
Sì, come ho detto durante la gravidanza io ero preoccupata particolarmente del ‘dopo’ parto: era tutto una incognita vista la ‘straordinarietà dell’evento’. I problemi sono arrivati quando alla fine del sesto mese ho iniziato ad avvertire delle contrazioni. Sarebbe stato estremamente rischioso partorire bambini così prematuri. Quindi sono dovuta rimanere in ospedale sotto controllo sino al parto programmato per il settimo mese. Ci sono riuscita. I bambini sono nati ovviamente con un cesareo all’inizio dell’ottavo mese (33° settimana). Alla nascita vevano un peso giusto per l’epoca gestazionale; sono rimasti sotto il controllo dell’equipe di neonatologia di Reggio Calabria che è rimasta positivamente colpita dall’evento. Dopo qualche tempo in incubatrice, tappa d’obbligo per i bimbi prematuri, ci siamo trasferiti tutti a casa. Oggi i miei tre angioletti hanno quattro mesi, sono sanissimi e molto vispi.
Li allatta tutti e tre?
Sì, fino a pochi giorni fa sì. Uno dopo l’altro, con calma ci si riesce.
Mi diceva che in ospedale ci sono stati momenti difficili.
Sì, i ginecologi erano un po’ preoccupati da una gravidanza trigemina in una donna con diabete di tipo 1. E molto stupiti del fatto che riuscissi a mantenere le glicemie nella norma. Ho fatto anche un holter glicemico che lo ha confermato. La mia diabetologa veniva a trovarmi in ospedale, telefonava sempre… Io credo che quella équipe di ginecologi e neonatologi abbiano visto con occhi diversi quello che si definisce il ‘rischio diabete’ in gravidanza.
E la sua figlia ‘grande?’ non è gelosa?
Per fortuna Emanuele, Aurora e Antonio sono arrivati in casa a distanza di una settimana l’uno dall’altro e questo ha contribuito a far metabolizzare a Chiara l’evento con più calma. Certo non è facile per lei ma ha un carattere forte e con il mio sostegno, perché faccio grandi sforzi per dedicarle giornalmente del tempo trasferendole un concentrato di coccole, sono sicura che riuscirà a gestire anche questa situazione. I bambini hanno delle risorse sorprendenti!!!
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