Da volontario a manager
Bastano l’entusiasmo e la competenza per essere volontari di una Associazione? Se l’Associazione si chiama Diabaino non bastano, occorrono anche capacità di comunicazione e di leadership. Per diffonderle il sodalizio Fand calabrese ha investito buona parte delle sue entrate in un corso di formazione manageriale ‘da multinazionale’.
«Sinceramente, non ci volevo credere», ricorda Mauro Cantoia, esperto di consulenza e formazione manageriale. Cantoia, master specialistico in Programmazione Neuro Linguistica ha accumulato 5 mila ore di aula come formatore e docente di tecniche di apprendimento efficace, lettura veloce, tecniche di motivazione personale, public speaking e comunicazione efficace per incarico di multinazionali come Iveco, Kpmg, Mercedes, e ora collabora con l’Università di Catania dove vive come docente per corsi di formazione ed aggiornamento al personale amministrativo.
Il suo stupore nasce quando, da un incontro casuale nasce l’incarico di sviluppare un programma di formazione, motivazione e comunicazione non per una azienda o una grande organizzazione pubblica ma per una… associazione fra persone con il diabete con sede in alcuni piccoli centri della Calabria.
Si trattava, qualcuno l’avrà capito di Diabaino Vip Vip dello Stretto, un sodalizio che apre spesso nuovi orizzonti al mondo dell’associazionismo. Diabaino ha deciso di investire risorse considerevoli: 17 mila euro: tutto l’incasso (che deve ancora arrivare) raccolto attraverso il ‘5 per mille’ del 2006 in un programma che ha previsto ben sette giorni di aula. In un albergo dell’Aspromonte i componenti del Direttivo di Diabaino allargato ad altre persone interessate hanno seguito un programma basato sul know how più avanzato nel mondo della formazione manageriale. «In essenza l’obiettivo che Mariantonella Ferraro, fondatore di Diabaino e ideatrice dell’iniziativa mi ha dato», racconta il consulente torinese che ora fa base a Catania, «non era tanto quello di motivare i partecipanti: nel mondo del volontariato la motivazione e l’entusiasmo non mancano, quanto aiutarli a trasferire agli altri questa motivazione, rendere ‘contagioso’ il loro entusiasmo e incanalarlo facilmente verso strade produttive e fattive».
‘Parole sante’, riconoscerà chi ha pratica del mondo delle Associazioni. Nei vari sodalizi non mancano due o tre persone motivate, (in Diabaino sono ben di più). «Quello che difetta è la capacità di comunicare questo impegno, di coinvolgere altre persone, di inventare e portare a termine – coordinandosi ma in autonomia – dei progetti, di relazionarsi in modo positivo con gli altri volontari…», elenca Mariantonella Ferraro. Un mix di obiettivi che comprende tecniche di leadership e di comunicazione, rivolta al paziente, al decisore politico, al comunicatore di professione, al potenziale volontario.
Nella strategia di Diabaino il corso, che proseguirà con una serie interventi di ‘richiamo’ e approfondimento di una giornata, prelude a un salto di qualità ulteriore. Diabaino è avviata a estendersi sul territorio ma soprattutto a proporsi come una sorta di Hmo basata sul volontariato professionale: un punto di riferimento che – in sinergia con il Servizio di Diabetologia – si fa carico di ogni aspetto della qualità della vita della persona con diabete o con sindrome metabolica. «Un livello che richiede diffuse competenze anche di leadership e capacità di coordinamento e che accresce l’esigenza di dare vita a un volontariato ancora più capillare e coinvolgente», afferma Mariantonella Ferraro.
Inutile dire che il corso è stato un successo. «di rado ho visto un coinvolgimento simile», ammette Cantoia, «soprattutto quando ci siamo resi insieme conto che alla base di alcune difficoltà nella comunicazione e nella leadership c’era una sensazione di non completa autostima. Abbiamo allora lavorato molto sulla persona, ottenendo risultati come di rado è possibile ottenere in un intervento che rimane sul registro delle competenze e manageriali», afferma Cantoia.
«In effetti era palese: dietro un buon comunicatore, dietro una persona che sa proporre degli obiettivi e coinvolgere le persone intorno a esse c’è sempre una persona che ha vissuto molto e che ha raggiunto una certa forma di pace e di equilibrio con se stessa. E vuole aiutare gli altri», conclude Mariantonella Ferraro.
Da Modus on line iniziative 23/06/2008